Song of the earth e COP26

“Il testo è ispirato alle parole di Vita Sackville West, (autrice, garden designer e amante di Virginia Wolf) e al pensiero di Pierre Rabhi (scrittore, contadino e ambientalista francoalgerino che Leonardo DiCaprio ha definito “il Gandhi della Terra”)”

Esce il Primo Novembre, giorno di apertura della convention sui cambiamenti climatici di Glasgow COP26, la nuova versione del singolo Song Of The Earth di Susanna Paisio, attrice e cantautrice indie di origine torinese, trasferitasi nel 2016 a Londra.

Il mixing e mastering sono di Nick Hunt, collaboratore di Dave Stewart,Placebo e Boy George.

Scritta a quattro mani con l’autrice Carola Benedetto, con la consulenza sull’inglese dell’autrice e traduttrice Luciana Ciliento, Song Of The Earth è stata la prima canzone
scritta da Susanna nel 2014.

“L’evento di COP26 mi è sembrato un’occasione focale per riproporre in veste nuova dei contenuti che, di grande attualità già nel 2014, sono diventati una vera e propria urgenza,
come ci gridano a gran forza le nuove generazioni. Intanto, ho voluto uscire on line con il singolo di punta. In futuro, trovando magari l’etichetta giusta, vorrei pubblicare in digitale l’intero EP, aggiungendo qualche bonus track”.

Alla nuova versione di Song Of The Earth collaborano Davide Pozzoli, chitarrista ed esordiente produttore di talento, conosciuto durante gli studi al London College of Creative Media, e la pianista Elisabetta Piras Susanna Paisio indossa per la promozione un cappotto dell’eco fashion designer Tiziano
Guardini, premiato da Naomi Campbell nel 2017 al Green Carpet Awards, che ha sposato il progetto.

Il progetto SOTE-COP26version inoltre vede la partecipazione:
Del fotografo Alessandro Lercara, che ha realizzato il photoshoot, della make up artist Erika Quaglia, truccatrice, fra gli altri, dei Subsonica, autrice del face painting delle foto.

Song of the earth è nata come canzone di punta dell’omonimo spettacolo ed EP che, nell’agosto del 2014, il Gruppo del Cerchio (la compagnia fondata da Paisio con Benedetto
e Ciliento) portò al Festival Fringe di Edimburgo, arrivando finalista al Edinburgh Fringe Sustainable Practice Award organizzato da Creative Carbon Scotland.

Alla base, l’urgenza di recuperare una connessione umana, intima e spirituale con la natura, come punto di partenza per ogni rivoluzione ecologica.

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