Vecchie canaglie
Scritto da Fabio Mix il 6 Giugno 2022
Giorgia Catalano (la nostra Giorgina de L’Isola che non c’è), venerdì 27 maggio ha intervistato, per noi, Chiara Sani (e non soltanto), volto già noto del mondo televisivo, ma al suo esordio come regista, presso il cinema Ambrosio di Torino, durante la prima (sabauda) del film “Vecchie Canaglie” i cui interpreti principali sono Lino Banfi, Andy Luotto, Pippo Santonastaso, Gino Cogliandro, Greg e diversi altri noti artisti del panorama cinematografico italiano.
Ecco alcune considerazioni espresse da Giorgia, successivamente alla visione del film.
“Vecchie Canaglie è un film di cui ho seguito la lavorazione molto da vicino, proprio attraverso la regista Chiara Sani, e alcuni dei suoi interpreti. So quanto sia stato difficoltoso portare a termine le riprese e il montaggio di questo film, durante il periodo clou della pandemia.
Finalmente, l’opera è approdata nelle sale di tutta Italia.
Ha saputo emozionarmi, commuovermi, farmi sorridere, ridere, ma anche riflettere.
Sono stata molto colpita dai messaggi proposti, il più delle volte, in chiave ironica. Curata la fotografia, buona la colonna sonora.
Il film è accompagnato, per tutta la sua durata, da una sorta di storyboard, ovvero una “sceneggiatura disegnata” che racconta – a blocchi – la storia narrata dal film.
Coinvolgenti i personaggi egregiamente interpretati da pilastri della commedia all’italiana: da Lino Banfi a Andy Luotto passando per Gino Cogliandro e Pippo Santonastaso (e diversi altri nomi potrei citare) ma, ancora, da sottolineare il ruolo determinante, nella storia narrata, di Greg.
Una sorprendente scoperta è stata l’attrice teatrale Luisella Tamietto che, con il movimento del corpo e una mimica facciale sconvolgente, ha tradotto e passato al pubblico un’energia incredibile, quella che posseggono (anche se la ignoriamo) proprio gli anziani.
Ogni ruolo (anche quelli apparentemente minori) ha contribuito alla composizione di un puzzle perfetto, che ci ha offerto una storia che sa di buono, una storia che cela – tra ironia e leggerezza – valori che abbiamo dimenticato.
Troppo spesso, gli anziani sono vissuti come presenze inutili, ingombranti, privati persino della propria dignità.
In questo film, sono loro ad avere una significativa rivincita sulle vessazioni e sulla prevaricazione di una donna senza scrupoli che avrebbe voluto sradicarli dalla loro dimora (una struttura ricettiva per anziani, situata in campagna). E saranno proprio il forte senso di identità dei protagonisti e la loro grande forza d’animo a rimanere a lungo impressi in chi avrà avuto la fortuna di vedere e apprezzare questo film.”